Cambio Euro-Dollaro: la moneta del Vecchio Continente torna sotto pressione

Ecco i possibili scenari del cambio Euro-Dollaro dopo le ultime indiscrezioni trapelate dalla FED e i dati sull’inflazione tedesca.

Il cambio euro-dollaro tornerà ad invertire il proprio trend secondo quanto previsto dagli analisti dopo che l’euro è scivolato sui minimi nelle ultime settimane toccando anche quota 1,067 dopo aver raggiunto i massimi del periodo non più di cinque sedute fa, raggiungendo quota 1,0905. L’euro dunque torna sotto pressione dopo una fase di tregua, complice anche la nota diramata dalla BCE che ha ritenuto ancora prematura l’ipotesi di un rialzo dei tassi di interesse nell’Eurozona.

Una presa di posizione in assoluta controtendenza rispetto alle strategie adottate dalla FED che prevede altri due rialzi dei tassi Fed Funds nell’anno in corso, prova concreta dell’ottimo stato di salute che sta attraversando la moneta a stelle e strisce. E un’ulteriore spinta, il dollaro, potrebbe riceverla dalle notizie positive che giungeranno a breve sulla stima al rialzo del prodotto interno lordo della Grande Mela, con una correzione al rialzo che si prevede del 2,1% rispetto alla precedente stima dell‘1,9%.

Hanno giovato anche la politica di revisione della spesa per i consumi ma anche le recenti dichiarazioni di Trump mirate a proteggere l’economia americana dagli abusi del mercato estero. Il cambio euro-dollaro ha penalizzato altresi la moneta del Vecchio Continente anche dopo la diffusione dei dati inerenti l’inflazione tedesca che nel mese di marzo è cresciuta meno del previsto, toccando quota 1,6% rispetto al 2% previsto. Un dato ben al di sotto del target minimo auspicato dalla Bce.

Un’inversione di rotta repentina che dovrà fare meditare gli investitori che avevano già preconizzato un attacco imminente dell’Euro a quota 1,10. Il grafico settimanale ha evidenziato una serie di candele rosse orarie, che non hanno lasciato scampo alle strategie di uscita dei trader.