Cambio euro-dollaro ai minimi dopo le incertezze sulle elezioni in Francia

Ieri il cambio euro-dollaro ha raggiunto quota 1,0571 facendo segnare il dato peggiore per la moneta europea, dal 9 marzo ad oggi.

Le dinamiche del cambio-euro dollaro sono state ieri condizionate dal nervosismo accumulato, causato dalle incertezze provenienti dalla Francia. Le elezioni presidenziali tengono ormai banco da tempo nell’agenda politica del paese transalpino (il primo turno si svolgerà domenica 23 aprile) condizionando, e non poco, l’andamento dell’euro che ieri ha toccato i minimi da un mese a questa parte.

I sondaggi danno in rapida crescita il candidato di estrema sinistra, Melenchon, mettendo chiaramente in mostra come il fronte degli euro-scettici in Francia potrebbe prendere il sopravvento, condizionandone l’esito. Nel primo pomeriggio di ieri il cambio euro-dollaro è stato scambiato appena sopra il minimo intraday (1,0571) toccando il livello più basso dal 9 marzo ad oggi. Le quotazioni esprimono chiaramente il fatto che il dollaro ha ormai ammortizzato del tutto i momenti di debolezza dovuti anche ai pessimi dati sulla disoccupazione di qualche giorno fa, avendoli scontati quasi del tutto.

Dati che avevano consentito all’euro di guadagnare qualche punto, crescendo fino a toccare quota 1,0670. Anche il dollar index, l’indice che mette in relazione le quotazioni del biglietto verde con le altre principali valute, è cresciuto sostanzialmente toccando quota 101,34, il massimo dallo scorso 15 marzo. Un peso, in negativo, hanno avuto anche le dichiarazioni del membro dell’Esecutivo Bce, Mersch, che ha evidenziato il fatto che le politiche di sostegno della Banca Centrale ai paesi membri non potranno proseguire senza sosta. Insomma, il Quantitative Easing non avrà ancora vita lunga e bisognerà trovare strade alternative per sostenere le banche europee. Per il momento la linea di Mario Draghi rimane quella di mantenere i tassi allineati.