Brexit, divorzio Regno Unito-Unione europea al via: cosa succederà?

Fondi europei agricoltura verso il taglio nel bilancio pluriennale, pesa la Brexit
Fondi europei agricoltura verso il taglio nel bilancio pluriennale, pesa la Brexit

E’ partita ufficialmente la lunga procedura che è detta Brexit, e che porterà al divorzio tra il Regno Unito e l’Unione Europea. In altre parole Londra a conclusione della Brexit non farà più parte del mercato unico europeo. Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, ha ricevuto dall’ambasciatore Tim Barrow la lettera di notifica dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona con cui viene dato il via libera ufficiale ai negoziati con Bruxelles per la Brexit.

Theresa May, ‘I giorni migliori sono davanti a noi, dopo la Brexit’

Parlando alla Camera dei Comuni pochi minuti dopo la consegna della lettera, il Primo ministro del Regno Unito Theresa May ha rimarcato come l’uscita dall’Ue sia stata avviata in base alla volontà del popolo, e come non si tornerà indietro. Anzi, Theresa May ha affermato che ‘i giorni migliori sono davanti a noi, dopo la Brexit’.

Indipendentisti scozzesi contestano le parole del Primo ministro del Regno Unito

Le parole di Theresa May hanno fatto di nuovo alzare la tensione tra gli indipendentisti scozzesi visto che nel Paese in molti spingono per chiedere un referendum sull’indipendenza. In particolare, secondo Angus Robertson, che è il capogruppo degli indipendentisti scozzesi dello Scottish National Party, con la Brexit, contrariamente a quanto affermato da Theresa May, il Paese non sarà più unito.

Brexit, le posizioni di Angela Merkel e François Hollande

Non è dello stesso avviso di Theresa May pure il presidente francese François Hollande che, attualmente in visita in Indonesia, ha fatto presente, tra l’altro, che ‘La Brexit sarà dolorosa per i britannici’. Gli fa eco la cancelliera tedesca Angela Merkel nel ricordare che ‘Noi, la Germania e gli altri partner europei, non abbiamo certamente desiderato questo giorno’. Decisamente più morbida è invece la posizione di Sigmar Gabriel, il ministro degli Esteri tedesco, il quale ritiene che ‘I negoziati non saranno facili per nessuna delle parti coinvolte’.