Borse oggi dopo referendum e annuncio dimissioni Renzi: crolla Spread, su Ftse Mib

Referendum Costituzionale 2016 e Borse 6 dicembre, movimenti e reazioni dei mercati nella Borsa italiana e in Europa

Borse oggi dopo referendum costituzionale e annuncio dimissioni Renzi: crolla Spread Btp/Bund, su Ftse Mib
Borse oggi dopo referendum costituzionale e annuncio dimissioni Renzi: crolla Spread Btp/Bund, su Ftse Mib

Come si sono espresse le Borse dopo la vittoria del No al referendum costituzionale promosso dal governo di Matteo Renzi? Oggi, a due giorni dall’ufficializzazione dei risultati
del referendum, che ha sancito la vittoria del no con il 60% dei voti, contro un 40% di elettori che hanno optato per il si, le reazioni dei mercati ed i movimenti sono contrastanti per quanto riguarda la Borsa italiana e le Borse europee. Vediamo dunque nello specifico come hanno reagito Btp, spread e azionario in seguito alla vittoria del No, se vi è stato un crollo e come hanno risposto i mercati.

A oltre due giorni dal referendum costituzionale 2016, le borse europee sono in rialzo, e si registra un guadagno del Ftse Mib di oltre 2 punti percentuali. Al contrario invece i rendimenti del Btp, nonostante il massiccio acquisto della Bce che insieme al comparto bancario mostrano segnali di sofferenza. Nella giornata di oggi, 6 novembre 2016, si registra una discesa dello spread Btp/Bund, mentre ieri l’apertura è stata caratterizzata da una volata all’insù del Btp 10 anni, 170 punti, ed una chiusura a 166.70; ma la giornata odierna mostra un netto ribasso del differenziale, a quota 160 con una perdita di 5 punti percentuale.

Gli effetti del referendum costituzionale si fanno sentire anche sul mercato valutario, con l’euro che, subito dopo la vittoria del No, è precipitato contro la valuta americana, il dollaro statunitense, salvo risalire nelle ore successive toccando quota 1.07. Quali sono i fattori che pesano sulle principali Borse, sullo spread e su Piazza Affari? sicuramente le dimissioni di Matteo Renzi annunciate pochi minuti dopo l’esito del referendum. Anche se, ricordiamo, il premier ha confermato che si dimetterà soltanto dopo che la manovra verrà approvata.