Blocco stipendi pubblico impiego, Codacons deposita prima class action collettiva

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La prima class action collettiva contro il blocco stipendi nel pubblico impiego al fine di ottenere un indennizzo che è strettamente legato alla perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni. A depositarla, al Tar del Lazio, è stata il Codacons che punta così a tutelare i 2.000 dipendenti pubblici che hanno già aderito alla prima azione collettiva risarcitoria organizzata al riguardo dall’Associazione dei Consumatori e degli Utenti.

Nel dettaglio, l’obiettivo della class action è quella di condannare lo Stato italiano a pagare una somma pari a 10.400 euro per ogni ricorrente. Ma complessivamente, a favore di ben 3,2 milioni di lavoratori, in caso di successo della class action lo Stato potrebbe andare a restituire oltre 33 miliardi di euro.

L’azione collettiva risarcitoria, in particolare, viene portata avanti dal Codacons in forza ad una sentenza della Corte Costituzionale, quella numero 178 del 24 giugno 2015 con la quale è stata dichiarata la illegittimità del blocco del rinnovo della contrattazione collettiva per il personale pubblico dipendente che, nel dettaglio, è stato attuato con il Decreto numero 78/2010 poi convertito in Legge dello Stato.

L’Associazione dei Consumatori e degli Utenti, inoltre, ricorda che i pubblici dipendenti possono ancora aderire alla prima class action contro il blocco degli stipendi accedendo alla procedura online presente sul sito Internet Codacons.it.