Azioni Telecom Italia, risultati 2016 TIM e linee guida Piano Strategico triennale 2017-2019

Luigi Gubitosi nuovo Amministratore Delegato di TIM, via libera CdA
Luigi Gubitosi nuovo Amministratore Delegato di TIM, via libera CdA

Riunitosi sotto la Presidenza di Giuseppe Recchi, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato i conti del preconsuntivo del 2016, che sono stati presentati da Flavio Cattaneo, l’Amministratore Delegato della società, ed ha anche approvato il Piano Strategico triennale 2017 – 2019 che, allo stesso modo, è stato presentato dall’Ad. Nel dettaglio, per quel che riguarda i conti del preconsuntivo del 2016, TIM ha archiviato l’anno fiscale con un giro d’affari che, a 19.036 milioni di euro, ha fatto registrare un calo del 3,5% rispetto ai 19.719 milioni di euro al 31 dicembre del 2015. Bene invece l’Ebitda che aumenta di 1.012 milioni di euro attestandosi al 31 dicembre del 2016 a 8.018 milioni di euro con un +14,4%.

Linee Guida Piano Strategico triennale 2017-2019 di TIM

Per quel che riguarda invece il Piano Strategico triennale 2017-2019 di TIM, l’obiettivo, nell’ambito di una forte trasformazione della società, trasformazione che peraltro è in corso, è quello di diventare nel fisso come nel mobile un punto di riferimento del mercato per qualità totale. In merito agli indicatori economici del business, TIM punta ad una crescita del fatturato e dell’Ebitda domestico in tutto l’arco del Piano Strategico triennale 2017-2019. Nel triennio gli investimenti in Italia sono attesi attorno agli 11 miliardi di euro, e di questi 5 miliardi di euro saranno utilizzati per la realizzazione accelerata delle reti ultra broadband.

Rete TIM 4G, copertura popolazione al 99% a fine Piano

Alla fine dell’anno 2019, TIM mira al 99% di copertura della popolazione con la rete mobile LTE (4G), ed al 95% per quel che riguarda la fibra ottica. Per raggiungere questo obiettivo a fine 2019 saranno 50 le maggiori città italiane dove la connessione avrà una velocità fino a 1Gbit. Il che porterà TIM a confermarsi, al termine del Piano Strategico, quale leader per quel che riguarda la digitalizzazione del Paese e lo sviluppo infrastrutturale con interventi in piena autonomia ed in poco tempo per coprire tutta l’Italia in banda ultra-larga.