Anticipo pensione ultime info e news: data di avvio, le dichiarazioni del ministro Poletti

Anticipo pensione ultime info e news: data di avvio, le dichiarazioni del ministro Poletti
Anticipo pensione ultime info e news: data di avvio, le dichiarazioni del ministro Poletti

News anticipo pensione, il ministro Poletti conferma: si parte dal 1 maggio 2017

Novità sul fronte dell’anticipo della pensione. Arrivano dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti che nei giorni scorsi ha incontrato i sindacati per discutere di temi previdenziali e che ha fornito news interessanti in merito all’anticipo pensionistico spiegando che vi è una data di avvio fissata per il 1 maggio 2017. I decreti necessari per poterlo attivare verranno presentati nei prossimi giorni dal Governo, che intende rispettare gli impegni presi in merito all’attuazione dell’anticipo pensionistico (Ape), nella versione sociale ed in quella volontaria, con l’obiettivo dell’entrata in vigore entro il primo giorno di maggio; con anticipo pensionistico volontario o Ape volontaria si fa riferimento a chi decide di lasciare volontariamente il lavoro. I requisiti per poterlo fare sono l’aver compiuto 63 anni e avere almeno 20 anni di contributi: l’anticipo pensionistico è totalmente a carico del lavoratore che dovrà chiedere un prestito presso una della aziende di credito indicate nel decreto e tale prestito verrà rimborsato, entro 20 anni, dal titolare, a partire dal giorno del pensionamento.

Anticipo pensionistico, le reazioni dei sindacati: dichiarazioni Cgil e Cisl

Susanna Camusso, segretario della Cgil, ha sottolineato che in questa prima fase di confronto relativa alle pensioni “è vero che il metodo è positivo ma un pezzo di carta con il testo dei decreti non lo abbiamo ancora visto. Il che – ha aggiunto – crea un certo imbarazzo nel trarre delle conclusioni. In tema di platee e formulazioni abbiamo qualche assicurazione ma non possiamo dare un giudizio” sottolineando i “punti di criticità” ancora presenti nelle norme sull’Ape sociale, in particolare per quanto riguarda le platee dei lavoratori e gli anni di contributi continuativi richiesti per poter accedere all’Anticipo sociale. Secondo il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, “la fase uno dell’intesa sulla previdenza si chiude con luci ed ombre perché la scrittura delle norme nella legge di bilancio – ha spiegato – ne ha ridotto la capacità di raggiungere una platea più ampia di potenziali destinatari, ma resta la straordinaria positività di un intervento che dopo molti anni individua strumenti per una gestione più flessibile delle uscite dal lavoro“.

Ape volontaria, sociale e aziendale: caratteristiche e requisiti

L’antcipo pensionistico si divide in differenti forme. L’Ape volontaria riguarda chi decide di lasciare il lavoro volontariamente: deve aver compiuto 63 anni di età e avere 20 anni di contributi. Una norma che non fa differenze tra uomini e donne. In questo caso l’anticipo pensionistico sarà totalmente a suo carico. Il lavoratore dovrà chidere, presso una tra le aziende di credito indicate, un “prestito“, che verrà rimborsato dal titolare nel giro di vent’anni a partire dal pensionamento vero e proprio.

Per ora si tratta ancora di ipotesi ma dovrebbe essere prevista una detrazione fiscale ad hoc; è stato anche definito il range del costo di anticipo che dovrebbe essere compreso tra il 2 ed il 5,5% della pensione. Per quanto riguarda l’Ape sociale il requisito anagrafico è sempre 63 anni, mentre si richiedono 30 anni di contributi. Il costo dell’operazione, riservata solo ad alcune categorie di lavoratori, ai disoccupati di lungo termine, a quei lavoratori che assistono un familiare stretto con una grave disabilià e a chi ha un grado di invalidità almeno del 74%, non sarà a carico dell’aspirante pensionato. Ai quali potrebbero aggiungersi quei lavoratori che per almeno 6 anni hanno svolto uno dei lavori usuranti delle undici tipologie elencate. Sarà lo stato a pagare, fino ad un importo massimo di 1500 euro. Per quanto riguarda l’Ape aziendale infine il requisito sono i 63 anni compiuti entro maggio ma al lavoratore devono mancare non più di 3 anni e 7 mesi alla pensione, oltre ad aver versato almeno 20 anni di contributi e avere una pensione prevista non superiore a 703 euro. In questo caso per poter usufruire dell’anticipo della pensione occorrerà un accordo tra dipendente e datore di lavoro, il quale potrà aumentare il valore della pensione versando dei contributi aggiuntivi.